[Marco Perez]*
La più recente e drammatica attualità politica colloca (nuovamente) il concetto di nazione e il nazionalismo (inteso come ideologia dello Stato nazionale) al centro del dibattito politico, in un crescendo di violenza dettata da realpolitik e interessi geopolitici. Al margine del conflitto e delle responsabilità recenti e passate dei protagonisti, emerge lo scontro tra un nazionalismo russo desideroso di riappropriarsi di uno spazio considerato come fondativo della nazione russa (si veda l’articolo firmato dallo stesso Vladimir Putin il 12 luglio 2021, Sull’unità storica di russi e ucraini), e un nazionalismo ucraino pronto a sfruttare quell’epopea bellica che sola potrebbe completare la Nation-Building del paese, in chiave anti-russa. Tra i protagonisti indiretti troviamo una Unione Europea che sembra tentata dal costruire (pure in chiave anti-russa) quell’unità federativa che le è sempre mancata e un governo americano nostalgico dell’unilateralismo egemonico successivo alla guerra fredda e desideroso di dimenticare (e far dimenticare) la figuraccia politica e militare registrata in Afghanistan. Per capire però come improvvisamente sia diventato, non solo comprensibile, ma quasi scontato il fatto di “morire per la patria”, sarà forse opportuno procedere verso un’ulteriore riflessione. Continua a leggere “Il conflitto tra Russia e Ucraina: quando lo Stato-nazione va alla guerra”